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LE MATERIE PRIME

polietilene-3

RESINE POLIOLEFINICHE

POLIETILENE     

E’ in assoluto la materia plastica più utilizzata nell’imballaggio.
Scoperta da Gibson nel 1935, è ottenuta per polimerizzazione dell’etilene.
Controllando il processo è possibile ottenere diversi tipi di polietilene.

POLIPROPILENE
COPOLIMERO EVA LDPE+EVA
COPOLIMERO ETILENE A-OLEFINE
IONOMERI

CELLOPHANE

E’ un polimero che si trova in natura, costituito da tante unità di monomeri di glucosio, ed è più comunemente chiamato POLISACCARIDE.
E’ stato per molti anni il materiale principe per il confezionamento sottovuoto.
Ancora oggi in alcune applicazioni è insostituibile.

CELLOPHANE-OK
poliestere-ok

POLIESTERE

Il polietilentereftalato è ottenuto per condensazione dell’acido tereftalico con etilene. Può essere considerato il materiale per eccellenza nel confezionamento di prodotti alimentari. Le sue produzioni variano da 7 a 500 micron. Se biorinetato a spessori molto bassi viene utilizzato come supporto di stampa per la sua rigidità ed elevata resistenza meccanica. Viene accoppiato con film di polipropilene per prodotti da sterilizzare in quanto ha un’elevata resistenza alle alte temperature. Si produce in vari spessori e tipi

NYLON

Ottenuta per polimerizzazione del caprolattame, è una poliammide.
E’ uno dei materiali di maggior utilizzo nell’imballaggio di prodotti alimentari.

OPA ORIENTED POLIAMMIDE
Questo tipo di film è stato messo a punto dalle aziende giapponesi negli anni Settanta.

CPA CAST POLIAMMIDE
E’ il film più utilizzato nelle termoformatrici per il confezionamento di formaggi salumi e prodotti alimentari in genere.

nylon
evoh

ETILVINILALCOOL EVOH

ETILVINILALCOOL EVOH
Con questo nome si definisce un gruppo di copolimeri di polietilene e vinilalcool questi si ottengono mediante saponificazione parziale di copolimeri di etilene-vinilacetato. Alla stessa famiglia appartiene il PVA polivinilalcool. Non può essere usato tale e quale in quanto, essendo fortemente igroscopico, perde le sue caratteristiche.
In coestrusione vengono isolate entrambe le superfici per evitare che assorbano umidità.
Questa classe di copolimeri rappresenta il meglio delle materie plastiche ai fini di un’elevata barriera all’ossigeno.

POLIVINILCLORURO PVC

Ha la struttra simile a quella del polietilene ma ciascun gruppo contiene un atomo di cloro che lo rende sensibile ad alcuni solventi.

Il PVC ha una discreta barriera all’ossigeno, una buona resistenza agli oli ed una buona trasparenza.
Molto usato nell’imballaggio con accoppiato polietilene o coestrusi di EVOH, funziona perfettamente come vaschetta semirigida.
Perfettamente termoformabile, ha avuto negli anni un notevole incremento nel confezionamento in atmosfera protettiva.
Mescolato con estere ftalico diventa morbido e flessibile.

polivinlcloruro
polistirolo

POLISTIROLO

POLISTIRENE/POLISTIROLO
Si ottiene per polimerizzazione dello Stirene.
E’ un materiale rigido e possiede un’ottima brillantezza e trasparenza. Non sopporta i solventi organici ed è largamente utilizzato quale contenitore monouso per frutta e verdura.

SARAN ®

CLORURO DI POLIVINILIDENE-PVDC
Il nome più comune che si utilizza per questo polimero è SARAN®.
E’ tutt’oggi il polimero più usato per ottenere da films plastici barriera ai gas. Viene prevalentemente utilizzato sotto forma di emulsione da spalmare sui films per aumentare la barriera sia ai gas che agli aromi. Ha anche una buona barriera ai raggi U.V. e in alcuni casi è insostituibile, come quando la barriera è necessaria per evitare l’inscurimento dell’alimento.

polivinilcloruro